La convivenza della stessa strada, da parte di pedoni, ciclisti e mezzi motorizzati, appare inevitabile. E lo sembra anche se la via in questione è l’Appia Antica ed ha tremila anni di storia, ed è candidata, a buon diritto, ad entrare nella lista del patrimonio tutelato dall’Unesco. Ma è almeno possibile garantire delle condizioni di sicurezza accettabili a chi decide di percorrerla a piedi o in bicicletta? La questione è stata affrontata, insieme a molte altre, nel corso di una conferenza stampa organizzata da Italia Nostra nella sala dedicata ad Antonio Cederna dell’ex Cartiera Latina. Un appuntamento lanciato per affrontare anche questioni, come quella dell’esproprio della tenuta della Farnesiana, un polmone verde di 20 ettari, che se affrontate migliorerebbero la fruizione e l’appela del parco dell’Appia Antica.
Una strada di attraversamento
Purtroppo, a 35 anni dall’istituzione del parco regionale e ad 8 anni dalla nascita del parco archeologico statale, la via Appia Antica resta ancora oggi percorsa da un incessante traffico automobilistico. La strada, “è ostaggio del traffico di attraversamento di nevrotici che la percorrono a velocità sostenuta, a 60-70 chilometri orari. E così facendo costringono persone, vale per i romani come per i turisti, a marciare in fila indiana ed a temere per la propria incolumità” ha ricordato Oreste Rutiliano, presidente di Italia Nostra. Sono in particolare i primi due chilometri a destare preoccupazione.
Nel primo tratto, è stato ricordato, da porta San Sebastiano al Quo Vadis ed al bivio con la via Ardeatina, quindi per circa 800 metri, la strada è abbastanza larga. Nel tratto successivo invece, fino all’innesto con via Appia Pignatelli, diventa talmente stretta da non consentire neppure la sistemazione delle paline che indicano le fermate degli autobus. Queste ultime, infatti, vengono segnalate con targhe “schiacciate sui muri”. Ed ovviamente, l’assenza di marciapiedi, costringe chiunque provi ad attraversarla a piedi, a marciare ordinatamente in coda.
Una brutta cartolina per i turisti
“La situazione negli ultimi dieci anni non ha conosciuto miglioramenti” ha convenuto Alma Rossi, direttrice del parco regionale dell’Appia Antica “anzi possiamo tranquillamente sostenere che sia peggiorata”. E la condizione di pericolosità è tale che “quando i turisti che si sono spinti a percorrere a piedi l’Appia Antica tornano nelle loro case, raccontano di un paese sottosviluppato nella cui Capitale non si riesce nemmeno a regolamentare il traffico”. Perché l’idea di escludere la presenza delle auto, non è più nemmeno contemplata. Basterebbe limitarne la velocità.
Perché sono stati bocciati i varchi elettronici
I tentativi fatti dall’amministrazione cittadina di installare due varchi elettronici, si sono scontrati, lo scorso autunno, con il parere negativo del ministero dei trasporti. “Si trattava di due varchi che avrebbero consentito a residenti e commercianti di entrare ed uscire dalla stessa parte, ma avrebbero bloccato il traffico di attraversamento” ha ricordato la direttrice del parco. Opzione respinta dal ministero dei trasporti che, ha spiegato sempre Alma Rossi “in base al codice della strada aveva dichiarato di non poteva autorizzare quel tipo di varchi” al tempo stesso “aveva dichiarato che il Comune di Roma aveva la possibilità di predisporre una ZTL”. In sostanza la palla era stata rimandata nel campo dell’amministrazione cittadina che però si è fermata.
“La responsabilità dell’attuale condizione di stallo andrebbe suddivisa a metà, tra il comune ed il governo” ha commentato il presidente del parco regionale Simone Quilici, che ha inoltre messo sul tavolo un ulteriore tema. “La politica dovrebbe affrontare la questione della semplificazione amministrativa” perché sul destino del parco si sovrappongono la regione, il comune, due soprintendenze e, nel caso indicato, anche il governo. Tante, troppe competenze che, è stato riconosciuto, “non aiutano”.
Significa che i turisti ed i romani restano costretti, nei primi due chilometri di Appia Antica, a dover condividere la strada con le auto e le moto che sfrecciano? Non necessariamente. “E’ giunto il momento che il Comune di Roma istituisca una zona 30 per l’Appia Antica” ha concluso il presidente di Italia Nostra. Poi, ovviamente, serviranno anche i vigili in strada e le telecamere per farla rispettare. La proposta però è stata lanciata. All’amministrazione cittadina, che alla conferenza stampa all’ex Cartiera Latina era rappresentata dal minisindaco Amedeo Ciaccheri ma da nessun assessore capitolino, il compito di raccogliere il suggerimento.
[ via RomaToday ]