Storia di un uomo magro racconta le vicende di Vittorio Palmas, contadino sardo e soldato reduce dalla seconda guerra mondiale. Vittorio è un uomo magro. Magro ma non troppo magro per imbracciare un fucile e partire per fare la guerra; non troppo magro per lavorare, da schiavo, in una fabbrica tedesca; magro, ma non troppo magro, perché la sua storia finisca nel forno crematorio di un campo di concentramento. Resterà vivo per due chili.
Tratto dal romanzo “La ghianda è una ciliegia”, il racconto di Paolo Floris, frutto del suo incontro con Ascanio Celestini e Giacomo Mameli, riporta alla luce i ricordi di Vittorio. Con una narrazione leggera, che non risparmia gli orrori del nazi-fascismo, la vita del soldato sardo diventa, sul palco, il simbolo di tanti uomini comuni che la violenza della guerra ha trasformato in eroi. La memoria rimane se viene raccontata: così ha fatto Vittorio Palmas, così ha fatto Giacomo Mameli attraverso il suo libro e così ha fatto, tramite il palcoscenico, Paolo Floris.
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